PREMIO LUNEZIA 2016. Premiazione del disco “Canzoni all’angolo” e un brano al piano
23 Luglio 2016 | |
21:30 | |
MARINA di CARRARA (Ms), Piazza Menconi | |
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23 luglio 2016, Marina di Carrara (Ms), piazza Menconi.
Premio LUNEZIA 2016
presentano Savino Zaba e Alice Sabatini (Miss Italia 2015)
LUIGI MARIANO
– intervista sul palco
– consegna “Premio Lunezia doc”
– esecuzione al pianoforte de “L’ora di andar via”
QUI SOTTO IL VIDEO della PREMIAZIONE
Qui l’elenco degli altri premiati, tra cui Bennato, Fabi e C. De André
http://www.premiolunezia.it/edizioni/edizione-2016/
LE MIE IMPRESSIONI:
Il mio secondo album, “Canzoni all’angolo”, a meno di due mesi dalla sua pubblicazione, vince il “Premio Lunezia doc” 2016. Il 23 luglio 2016 son tornato dunque (dopo cinque anni) sul palco estivo di Marina di Carrara. E stavolta non più da “nuova proposta”, come invece accadde nel 2011. Ho suonato “L’ora di andar via” su un pianoforte bianco a mezza coda per omaggiare il disco, ricevendo questa inattesa ricompensa, che mi rende felice e stupito: grato a Paolo Talanca e alla giuria.
So da tempo che sul palco del Lunezia (tenuto a battesimo vent’anni fa da Fernanda Pivano) sono stati premiati e si sono alternati, nel corso delle edizioni, i più grandi artisti italiani: da Fabrizio De André a Ivano Fossati, dal Liga a Vasco, da Dalla a Vinicio Capossela, da Claudio Baglioni a Mauro Pagani, da Andrea Bocelli a Ornella Vanoni. So poi, anche, che il mio stesso identico premio (il “Lunezia doc”) l’hanno vinto cantautori che stimo molto come Giorgio Conte, l’amico Pippo Pollina, Max Manfredi, Federico Sirianni, Andrea Mirò, Alessio Lega. Questo mi inorgoglisce e responsabilizza.
So da tempo che sul palco del Lunezia (tenuto a battesimo vent’anni fa da Fernanda Pivano) sono stati premiati e si sono alternati, nel corso delle edizioni, i più grandi artisti italiani: da Fabrizio De André a Ivano Fossati, dal Liga a Vasco, da Dalla a Vinicio Capossela, da Claudio Baglioni a Mauro Pagani, da Andrea Bocelli a Ornella Vanoni. So poi, anche, che il mio stesso identico premio (il “Lunezia doc”) l’hanno vinto cantautori che stimo molto come Giorgio Conte, l’amico Pippo Pollina, Max Manfredi, Federico Sirianni, Andrea Mirò, Alessio Lega. Questo mi inorgoglisce e responsabilizza.
L’idea che il nuovo disco sarebbe stato subito apprezzato e che avrebbe vinto immediatamente un premio era davvero l’ultima cosa che mi poteva passare per la testa. La particolarità dell’ultimo riconoscimento vinto, il Lunezia DOC, però è quella che più mi rende felice: viene premiato il disco nella sua interezza (e non più una canzone sola oppure me, genericamente, come cantautore).
Con entusiasmo, divido questo premio con tutti coloro che hanno donato un contributo determinante per realizzare il mio progetto, suggerendo idee, costruendo trame sonore, lavorando per alcuni mesi assieme a me: è stato il più grande gioco di squadra a cui, professionalmente e artisticamente, io abbia finora preso parte, in un periodo stupendo, trascorso nella campagna di Genzano, coi cani e le colline, dentro un paesaggio pressoché bucolico, che mi ha fatto rinascere, dopo anni durissimi.
Questo premio è di Pierre Ruiz (e di “Esordisco”), che ha creduto in me e sostenuto con amore e saggezza il mio progetto.
Questo premio è di Alberto Lombardi, che ha dato l’anima (e forse qualcosa di più) negli arrangiamenti e nella produzione artistica, spendendosi anche oltre il dovuto, perché ci teneva.
Questo premio è degli straordinari musicisti che hanno suonato al “Belair Studio” di Albano Laziale, perciò appartiene a Primiano Di Biase, Marco Rovinelli, Pierpaolo Ranieri, Alessandro Valle e Mario Gentili.
Questo premio è, a tutti gli effetti, dei maestri Pericle Odierna e Antonio Fresa: due persone meravigliose, due grandi artisti, due vecchi amici che casualmente si ritrovano assieme nel mio album e che riescono a lasciare un’impronta indelebile, di classe sopraffina, in almeno cinque tracce del percorso.
Questo premio è dei fantastici maestri del quartetto d’archi: Salvatore Lombardo, Domenico Mancino, Giuseppe Navelli e Aurelio Bertucci, nonché di Andrea Cutillo che li ha registrati a Napoli.
Questo premio appartiene ai miei amici Simone Cristicchi, Neri Marcorè, Mino De Santis e Nina Monti, a cui voglio molto bene da tempo e che con la loro presenza mi hanno fatto dei regali indescrivibili, pieni di affetto sconfinato, che non scorderò.
Questo premio è anche di Sebastian Comelli, di Matteo Nardone e di Chiara Giorgi: grazie di cuore.
Questo premio è di tutti coloro che, in soli due mesi, hanno già comprato e amato questo disco e (a quanto ne so o mi dicono) ne stanno parlando a tutti, con entusiasmo e tenerezza sincera, dando vita a un passaparola impetuoso, che è più potente di qualsiasi promozione mediatica. Questo premio è di mio padre (ispiratore di almeno 4 brani del disco), che alcuni anni fa mi osteggiava per paura nel mio percorso musicale eppure mi dava pace con la sua voce saggia e calma, quella con cui racconta (in coda al CD, a lui dedicato) il suo pensiero sulla vecchiaia, espresso alcuni anni fa, nel giorno dei suoi 70 anni.
Questo premio è di mia madre, che il 23 luglio, giorno in cui son salito sul palco a Marina di Carrara, ha compiuto pure lei 70 anni. E forse avrà pensato con orgoglio che quella tastiera regalatami con amore e fiducia nel Natale del 1991, in fondo, non fu un investimento così sbagliato.
Questo premio è di Pierre Ruiz (e di “Esordisco”), che ha creduto in me e sostenuto con amore e saggezza il mio progetto.
Questo premio è di Alberto Lombardi, che ha dato l’anima (e forse qualcosa di più) negli arrangiamenti e nella produzione artistica, spendendosi anche oltre il dovuto, perché ci teneva.
Questo premio è degli straordinari musicisti che hanno suonato al “Belair Studio” di Albano Laziale, perciò appartiene a Primiano Di Biase, Marco Rovinelli, Pierpaolo Ranieri, Alessandro Valle e Mario Gentili.
Questo premio è, a tutti gli effetti, dei maestri Pericle Odierna e Antonio Fresa: due persone meravigliose, due grandi artisti, due vecchi amici che casualmente si ritrovano assieme nel mio album e che riescono a lasciare un’impronta indelebile, di classe sopraffina, in almeno cinque tracce del percorso.
Questo premio è dei fantastici maestri del quartetto d’archi: Salvatore Lombardo, Domenico Mancino, Giuseppe Navelli e Aurelio Bertucci, nonché di Andrea Cutillo che li ha registrati a Napoli.
Questo premio appartiene ai miei amici Simone Cristicchi, Neri Marcorè, Mino De Santis e Nina Monti, a cui voglio molto bene da tempo e che con la loro presenza mi hanno fatto dei regali indescrivibili, pieni di affetto sconfinato, che non scorderò.
Questo premio è anche di Sebastian Comelli, di Matteo Nardone e di Chiara Giorgi: grazie di cuore.
Questo premio è di tutti coloro che, in soli due mesi, hanno già comprato e amato questo disco e (a quanto ne so o mi dicono) ne stanno parlando a tutti, con entusiasmo e tenerezza sincera, dando vita a un passaparola impetuoso, che è più potente di qualsiasi promozione mediatica. Questo premio è di mio padre (ispiratore di almeno 4 brani del disco), che alcuni anni fa mi osteggiava per paura nel mio percorso musicale eppure mi dava pace con la sua voce saggia e calma, quella con cui racconta (in coda al CD, a lui dedicato) il suo pensiero sulla vecchiaia, espresso alcuni anni fa, nel giorno dei suoi 70 anni.
Questo premio è di mia madre, che il 23 luglio, giorno in cui son salito sul palco a Marina di Carrara, ha compiuto pure lei 70 anni. E forse avrà pensato con orgoglio che quella tastiera regalatami con amore e fiducia nel Natale del 1991, in fondo, non fu un investimento così sbagliato.