LE MIE IMPRESSIONI.
Grande “festa”, circondato da musicisti speciali e da una platea generosa e piena di calore, attenzione e sensibilità, come quella dell’Asino, di giovedi 12 aprile 2018, capace di sfidare anche le difficoltà lavorative del giorno feriale (molti avevano la sveglia alle 5), il traffico e i parcheggi.
Orgoglioso che queste persone straordinarie mi seguano da tanti anni.
Il trio “Mariano-Di Biase-Talone” funziona, per un motivo banale: è del tutto simile alle mie canzoni. Ossia: è ritmico e sostenuto nei brani frizzanti; invece vira improvvisamente verso il “caldo e intimo” nella ballad, specie quando mi sposto al piano. È ciò che mi serve per rappresentare al meglio ogni momento della scaletta.
Primiano Di Biase e Simone ‘federicuccio’ Talone seguono le curve musicali dei miei percorsi asincroni e assecondano la dinamica dello spettacolo che ho in testa, adattandosi perfettamente alle mie esigenze: di questo (così come del loro dichiarato entusiasmo per il mio repertorio) sono loro molto grato. E devo indirettamente ringraziare Edoardo De Angelis e Neri Marcorè, che (attraverso il decisivo intervento di Alberto Lombardi per il disco) me li hanno “prestati” e fatti conoscere.
Siamo partiti subito forte, con i primi 12 brani belli “tirati” (Fa bene fa male, Mille bombe, L’ottimista triste, Tom Joad, Alla fine del check, Asincrono) e senza fiato, con qualche ballad ogni tanto e continui cambi di strumenti: io tra piano e chitarra, Primiano tra piano e fisa. Intanto “Federicuccio”, dalla sua postazione alle percussioni, alternava (alla grande) sia suggestioni/colori e sia groove intenso, mettendoci tutta l’interpretazione possibile.
Ho avuto la fortuna di avere degli OSPITI non solo di palese valore artistico, ma anche di incredibile umiltà, che mi hanno detto sin da subito di voler mettersi al mio totale “servizio”, lasciando decidere a me ogni dettaglio del loro intervento. Di questo ringrazierò sempre lo straripante talento della mia amica attrice Marzia Ercolani, la quale (pochi giorni prima) ha accolto con gioia il mio desiderio di vederla interpretare (a metà spettacolo) il monologo gaberiano “La cosa“, tutto traslato e riadattato da lei (splendidamente) al femminile, in poco tempo. I risultati sono stati sconvolgenti: il mio pubblico ha ammirato, a bocca aperta, la sua trascinante performance.
Al pianoforte, per l’occasione, è arrivato (ad accompagnare Marzia) Sasà Calabrese, un grande uomo e un versatile musicista, spessissimo in tour con Mariella Nava e con Anna Mazzamauro, per il quale ho già terminato tutti gli aggettivi positivi del dizionario: generoso, vitale, appassionato, preparato, affettuoso, vero, raffinato, gentile, fraterno. La lista è lunga e si ferma qua, ma potrei continuare senza pudore. Dopo aver accompagnato Marzia nel suo monologo, Sasà ha voluto regalarmi altri tre interventi: ha suonato il piano mentre omaggiavo anch’io Gaber in “Quando sarò capace di amare“; ha poi cantato e suonato (da dio) la sua miniTaylor in due tra i brani a cui sono più legato: “Questo tempo che ho” e “L’ora di andar via“. La passione assoluta con cui l’ha fatto era tutta “da guardare” (oltre che da ascoltare).
Uno dei momenti più toccanti della serata è stato quando mi sono seduto al piano per accompagnare (con Primiano alla fisa) l’intervento di Alessio Bonomo: amico e mio compagno di “scuderia” della meravigliosa Esordisco di Pierre Ruiz. Alessio ha deliziato il pubblico e tutti noi con “O ‘mbrello“, una gemma senza tempo, estratta dal suo ultimo lavoro (uscito da pochi mesi), tutto arrangiato da Fausto Mesolella. Una canzone che sembra un classico e che trabocca poesia, semplicità e che si porta dentro, in quell’accattivante 6/8, tutto l’agrodolce della nostalgia mista all’amore per la vita. Da brividi.
L’ultimo ospite della serata è stato Daniele Sarno, compagno di scambi infiniti dal 2007, col suo disco (stupendo) uscito a fine marzo 2018 e con le copie arrivate proprio la mattina del 12 aprile (e subito vendute a fine spettacolo!). Dopo il nostro ironico duetto, con la band, ne “Il solito giro di blues“, che un po’ richiamava quello sul disco “Asincrono” del 2010, Daniele ha emozionato tutti (ma proprio tutti) con la splendida ballad “Sono grande“, forse la sua canzone a cui sono più legato. Ho voluto suonare il piano e cantarne un pezzetto, visto che ormai… a 45 anni mi sa che sono “grande” sul serio anch’io.
È stato bello, proprio sul finale, chiamare sul palco Michele Amadori a suonare il pianoforte con tutta la band, come ai vecchi tempi, nel brano corale “Questo tempo che ho“, cantato assieme all’immenso Sasà Calabrese.
Vorrei poter ringraziare, uno ad uno, tutto il pubblico dell’Asino: facce amiche, facce meravigliose, facce serene, che mi hanno regalato una grande serata.
Mi limito a un GRAZIE GIGANTE rivolto a Tamara Casula e al suo grande cuore, per avermi donato, a sorpresa, alcuni scatti d’artista.
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IL “BOOTLEG” del CONCERTO!
(streaming e download libero)
https://luigimariano.bandcamp.com/album/concerto-di-compleanno-live-a-lasino-che-vola-12-04-18
Al link qui in alto si può sia ASCOLTARE (singola traccia per singola traccia) e sia, volendo, SCARICARE gratuitamente, il mio CD live (qualità sonora stile bootleg) intitolato “Concerto di Compleanno“, in trio, suonato il 12 aprile 2018 a “L’Asino che Vola” di Roma, con vari ospiti (Alessio Bonomo, Daniele Sarno, Sasà Calabrese e l’attrice Marzia Ercolani) e un pubblico caloroso e appassionato.
Il bootleg è stato citato e recensito da Michele Neri su “Vinile” (vedi sotto).
La registrazione è stata effettuata (a mia insaputa) da Antonello Cacciotto, con un microfono ambientale.
La foto di copertina è di Tamara Casula.